Scarmagno

Sul pendio della morena destra dell'anfiteatro di Ivrea si trova il piccolo villaggio di Scarmagno.
La zona di Scarmagno, come ha osservato lo storico Cavallari Murat, è in posizione baricentrica rispetto alla centuriazione agricola canavesana e proprio da questo deriverebbe l'etimo del paese (ex quadrumagnum). Altri studiosi suggeriscono la provenienza del toponimo dal termine celtico Schar (villa, paese) a cui si aggiunse in seguito l'appellativo magnum (grande).
Poche sono le tracce dell'epoca medioevale, a Scarmagno: l'invasione del 1383 da parte della banda armata di Antonio di Mazzè e successivamente la sommossa consociuta col nome di tuchinaggio provocarono infatti la distruzione del castello.
Il complesso fortificato è riconoscibile in una torretta quadrata inglobata nella Villa un tempo proprietà della famiglia Gayo, alla quale appartiene uno dei personaggi degni di nota della storia dell'arte di Scarmagno stessa: l'architetto Filippo Gayo, direttore, verso il 1870, dei lavori per i restauri alla Parrocchiale e per l'erezione del nuovo campanile.
Uffici | |
Indirizzo: | Piazza M. Savino Enrico, 5 - 10010 Scarmagno (To) |
Telefono: | +39-0125-739153 |
Fax: | +39-0125-739391 |
Email: | scarmagno@comune.scarmagno.to.it |
Sito internet: | Comune di Scarmagno |
Dati statistici | |
Posizione: | 42 Km da Torino |
Altitudine: | 278m. sul livello del mare |
Superficie: | 7,98Kmq |
Abitanti: | 774 |